17/05/2017

La Donazione

Tecniche di Prelievo

La tecnica più semplice è quella del prelievo di sangue intero. Il sangue sarà conservato, in apposite sacche, ad una temperatura di 4°C, per un massimo di 21 giorni. Nella sacca sono contenuti tutti i componenti del sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, plasma, che serviranno a sostituire il sangue di un malato.

Le Aferesi

Che cos’è l’Aferesi?

Per aferesi si intende un procedimento mediante il quale si preleva dal circolo sanguigno del donatore il sangue, che viene frazionato nei suoi componenti. Vengono così trattenuti e convogliati in una sacca di raccolta gli elementi di cui si necessita, mentre si reinfondono al donatore tutti gli altri.

Questa procedura avviene con l’ausilio di una macchina computerizzata detta separatore cellulare.

Mediante questa tecnica si possono prelevare separatamente:

  • globuli rossi: “eritrocitoaferesi”
  • globuli bianchi: “teucoaferesi”
  • piastrine: “piastrinoaferesi”
  • plasma: “plasma feresi”

L’avvento delle sacche in plastica multiple e la conseguente possibilità di frazionare su vasta scala il sangue potrebbe indurre a ritenere completamente soddisfatte le esigenze terapeutiche che richiedono emocomponenti.

Se così è, perché allora l’aferesi? Quali vantaggi presenta?

Del problema delle emazie abbiamo già parlato per cui ci focalizzeremo su piastrine, plasma e plasmaderivati.

Le piastrine sono dei corpuscoli che intervengono nel processo di arresto delle emorragie e di riparazione delle lesioni dei vasi sanguigni. Il loro numero nel sangue è normalmente compreso fra 150.000 e 400.000 per mmc di sangue. (vedi. “5 minuti per conoscere ii nostro sangue” già distribuito dall’A.V.I.S.)

Quando il loro numero scende al di sotto del livello minimo in grado di garantire un adeguato emostasi (circa 20.000 piastrine) bisogna intervenire con la trasfusione di piastrine.

Per ottenere un risultato soddisfacente è necessario trasfondere un certo numero di concentrati piastrinici da singola sacca. Questo fatto determina tre inconvenienti: il primo è che sono necessari molti donatori per ottenere un minimo risultato e comunque di ogni una di queste donazioni restano spesso non utilizzati i globuli rossi ed il plasma; il secondo è che il paziente, entrando in contatto con gli antigeni di più donatori contemporaneamente, ha maggiori probabilità di immunizzarsi.