19/05/2017

Cenni storici

Storia dell’AVIS

A Milano, nel Settembre del 1926, il dott. Vittorio Formentano fa pubblicare, su un giornale della sera, un appello per costituire un gruppo di volontari della donazione. A questo appello rispondono 17 persone che si riuniscono per la prima volta il 15 maggio 1927 e pongono le basi dell’associazione con lo scopo di:
• far fronte alla crescente necessità di sangue;
• avere dei donatori controllati nello stato di salute e nella tipologia del sangue;
• combattere il dilagare della compravendita dello stesso.

L’11 Novembre 1929 viene costituita ufficialmente l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.

L’ AVIS è un’Associazione che riunisce i donatori di sangue ne coordina l’attività, organizza incontri per divulgare l’idea del dono del sangue e per informare correttamente dell’utilizzo del sangue e dei suoi derivati.

Riconosciuta con Legge 20.2.50 n. 49 è un ente privato di interesse pubblico. Fonda la sua attività sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale. E apartitica, aconfessionale, non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro (art. 2 dello statuto).

Storia della Sezione AVIS di Crema

Tutto ha inizio circa nel 1937 (a questa data risale il primo documento che attesta l’appartenenza all’associazione nata dieci anni prima a Milano), forse qualche attività era già stata intrapresa anche prima. Un pompiere (vigile del fuoco si direbbe oggi) Umberto Mineri, che già aveva avuto qualche esperienza come donatore di sangue con l’AVIS di Cremona ispirata dal mitico dott. Danzio Cesura , già attiva da quattro anni, si trasferisce a Crema ed anche qui si mette a disposizione dell’Ospedale della città. Attorno a lui, e sotto la guida del direttore Dottor Alberto Alberti, riesce ad aggregarsi un gruppetto di cinque amici, due pompieri come lui e tre infermieri, certo sensibilizzati al problema dal quotidiano contatto, dovuto alla loro professione, con malati ed infortunati bisognosi di sangue. Si costituisce così il primo nucleo dell’AVIS di Crema, che si sviluppa progressivamente ed opera fino a tutto il primo periodo della guerra. (Questa parte di storia ha già il sapore di leggenda)

Alla fine del conflitto la ricostruzione anche dell’AVIS passa nelle mani del professor Cattaneo, primario di medicina, che riallaccia i rapporti con i donatori e la struttura organizzativa dell’associazione; nel 1948 comincia il rilancio dell’attività con la presidenza di Guido Tacchini con una reale ripresa e continua con il successore nel 1950 l’Ing. Angelo Cazzaniga quando i donatori sono quasi un centinaio. Ma i tempi sono duri ed occorre l’impegno del presidente Beppe Ermentini nel 1954 per scongiurare una crisi economico organizzativa. Innumerevoli amici collaborano con il loro impegno e professionalità in questo frangente, in questa lunga transizione, ricordiamo tra tutti i grandi Giorgio D’Aleo e Guglielmo Ceserani. Nel 1968 i donatori sono trecento. Con il continuo sviluppo delle conoscenze e le tecniche emo-trasfusionali giungiamo al 1984, anno chiave con il nuovo presidente Dott. Giorgio Fusar Imperatore che con forza rilancia l’associazione. I numeri volano fino agli attuali 1296 (agosto 2017) anche attraverso le successive presidenze di Grosso, Tacca e Valcarenghi. All’attuale presidente Roberto Redondi, l’arduo compito di continuare, con i suoi collaboratori, la storia della seconda sezione AVIS della Provincia di Cremona.

 

 

 

Questa è la foto storica dell’AVIS di Crema e dice più di tante parole: il dott. Alberto Alberti esegue una trasfusione braccio-braccio, siamo nel 1937 , la donatrice l’infermiera Edda Battei.